Avete mai provato ad imbarcarvi nelle vostre più profonde fantasie? A lasciarvi trasportare, ispirati dal "chi vorreste essere"? Tra paure, incertezze e amore per la musica, questo è quello che fa Francis Venditti in The Artful Escape, una nuova pubblicazione di Annapurna Interactive da penna e codice di Beethoven and Dinosaur. Si tratta di uno spettacolo interattivo, fortemente narrativo che da' poco spazio a meccaniche di gioco, andato in scena con biglietto esclusivo sui dispositivi dell'ecosistema Xbox dallo scorso 9 settembre, Game Pass al lancio.
Come suggerisce il nome, il titolo ci fa diventare i complici di Francis in una fuga nell'arte della musica e dello spettacolo, che lascia alle spalle la paura di non essere abbastanza. Francis porta con se il peso di essere solo nipote di Johnson Venditti, un gigante della musica Folk e ingombrante ombra che eclissa il timido ragazzo con occhiali tondi e volto intimorito, protagonista di uno dei momenti più importanti della sua vita con l'insopportabile paura di non essere degno. A Calypso, cittadina montana che ha dato le origini alla leggenda di Venditti, sta per tenersi un concerto celebrativo in memoria del defunto musicista, e i fan di ogni dove si preparano all'avvento del suo successore, appunto Francis, che si esibirà avanti all'esigente pubblico per la primissima volta. In scaletta ci sono solo i pezzi di Johnson Venditti e nulla di Francis, se non la voce.
Ma Francis ha qualcos'altro dentro, qualcosa di completamente personale e che nulla ha a che vedere con la musica dello zio. Il conflitto interiore del ragazzo è il muro che inizia a creparsi per far uscire la vera musica di Francis: qualcosa di più potente che trascende dall'arte terrestre per elevarsi a qualcosa di cosmico. Nella notte che precede l'esibizione, ha inizio la fuga: ma non una semplice fuga adolescenziale per scappare dalle paure, ma una completamente diversa, fatta apposta per affrontarle. Non ci verrà mai detto se le cose che Francis vederà e vivrà nelle prossime ore sono successe veramente o solo nella sua testa, ma avremo sempre la certezza che questa avventura è più vera di quello che sembra.
Che lo spettacolo abbia inizio

Sulla porta di casa si manifestano due strane figure nel pieno della notte che precede il grande evento: si tratta di Lightman, la più celebre stella della musica di tutto lo Stupefacosmo, e il suo strano assistente Zomm. A Lightman serve un musicista che possa sostituire uno dei suoi in vista di un grande spettacolo, e vede in Francis il cambio perfetto. Da quel momento il ragazzo inizia a liberare timidamente la sua forma musicale e si imbarca per un viaggio introspettivo tra fantasia, fantascienza e un pizzico di visione da vero artista degli anni che amavano la chitarra distorta, l'abuso del termine "caleidoscopio" e dei concerti psichedelici.
Il giocatore è uno spettatore attivo di questo show di luci e visioni, anche se non ci verrà chiesto un grande impegno. The Artful Escape è di base un leggero platformer a scorrimento laterale con semplici interazioni, come se fossimo in visita in un museo fantastico e vedessimo le meraviglie attraverso gli occhi di Francis. La nostra compagna di viaggio è la chitarra elettrica che animerà i fantastici mondi che visiteremo: basterà tener premuto X per far sì che Francis la imbracci e si lasci andare in lunghi e ispirati assoli. Ogni tanto siamo invece chiamati a partecipare a piccole esibizioni che hanno lo scopo di aprire passaggi e farci progredire nel cammino. Queste hanno la struttura ludica di un rhythm game che, invece di essere la meccanica principale del gioco - che avrebbe avuto sicuramente senso - compaiono con la stessa frequenza di un qualsiasi mini-gioco secondario. Seppur non centrali nel panorama del gameplay, queste esibizioni ci restituiscono fantastiche sensazioni grazie alla direzione artistica decisamente da premiare.
L'esperienza di gioco risulta in qualche modo incompleta per l'estrema facilità e linearità, ma il giocatore riesce facilmente a sorvolare e a godersi l'esperienza lasciandosi trasportare dalla narrazione. È proprio questa che è capace di trascinarci fino ai titoli di coda senza troppe pretese, e la scelta di non dilungare troppo il racconto si rivela una mossa intelligente. I dialoghi si fanno forti di una scrittura solida e un doppiaggio efficace, accompagnati da uno stile artistico che concede una totale libertà creativa che ha permesso di dar scena a situazioni particolarmente apprezzabili.
Come in ogni fantasia ci caliamo nei panni di chi vorremmo essere, e per questo ho gradito molto la possibilità di creare una superstar quanto più personale possibile. Nonostante abbiamo un personaggio ben definito come solido punto di partenza, progredendo nell'avventura ci verrà chiesto di aggiungere man mano un tassello per comporre la personalità artistica di Francis. Gli daremo dunque un nome d'arte e uno stile, sceglieremo noi da dove prende ispirazione per la sua arte e da quale stravagante origine il nostro personaggio è saltato fuori. Il gioco ci dà sicuramente importanti assist, ma alla fine dei conti sentiremo nostro quel personaggio tanto da avere un brividino lungo la schiena quando assisteremo al più importante assolo della vita di un giovane sognatore con una chitarra appesa al collo.