E se uno dei mostri sacri di questa epoca videoludica cambiasse volto, anche solo per una piccola parentesi della sua storia, e provasse ad esplorare nuovi generi pur sempre restando legato a ciò che lo rende unico? Mojang Studios ha provato a dare una risposta con l’esperimento ben riuscito di Minecraft Dungeons, disponibile da circa una settimana su Xbox One, PC, PS4 e Nintendo Switch. Nonostante non si tratti di una delle esclusive che Microsoft custodisce gelosamente per la sua piattaforma di riferimento, la ip di Minecraft continua a stupire seguendo il solo ed unico credo della “semplicità”.
Con il termine semplice, infatti, possiamo descrivere brevemente la caratteristica peculiare di questo nuovo dungeon-crawler, che nulla porta di nuovo al genere se non un’esperienza incredibilmente piacevole ed immediata che può fare da apriporta ad altre. Minecraft Dungeons gioca infatti a carte scoperte, offrendo un prodotto altamente rigiocabile, per nulla invaso da statistiche personaggio ed equipaggiamento tipico del genere, con diversi livelli che differiscono per ambientazione, tipologie di nemici, difficoltà e componentistiche ambientali. L’unico errore che il giocatore non deve commettere prima di provare il gioco è quello di sottovalutare la qualità del prodotto che si nasconde sotto i cubetti spixellati, che hanno fatto di Minecraft l’intoccabile punto di riferimento del genere sandbox.
La Storia c'è ma...
In questa sorta di spin-off, anche se in questo caso il termine non è necessariamente quello più appropriato, non ci ritroveremo a costruire, scavare e craftare per sopravvivere, ma avremo a che fare con una piccola avventura hack-and-slash che ci schiererà contro orde di nemici pronti a frapporsi tra noi e l’Arci-abitore, il nemico principale del gioco, che minaccia la vasta landa esplorabile con un potente manufatto. Questo permette all’Archi-abitore di piegare il volere delle creature per farsi servire nei suoi piani malefici. Il compito del nostro eroe cubettoso è quello di liberare le diverse regioni da questa minaccia, soccorrere la popolazione in ostaggio e sconfiggere il cattivo prima che sia troppo tardi. Non aspettatevi una sceneggiatura da Oscar insomma: la storia vi mette a disposizione tutto il necessario per garantire un minimo di contesto sufficientemente efficace perché gli avvenimenti di gioco poggino su buone basi.
Un Gameplay adatto a tutti i gusti ed età
La parte giocata consiste nel mettervi tra le mani un’esperienza quanto più immediata possibile. Non che altri dungeon-crawler hack-and-slash siano necessariamente complessi, ma Minecraft Dungeons abbatte qualsiasi barriera possa ostacolare il giocatore ad accumulare almeno una decina di ore sul titolo in tutta tranquillità. Tutto è a portata di click (o di pad) e non sono tante le informazioni che bisognerà considerare quando si avvia una partita. L’equipaggiamento è infatti composto da un’arma ravvicinata, una per gli scontri a distanza e una corazza intera. Oltre a questi, sono presenti altri tre slot equipaggiamento che saranno dedicati esclusivamente a manufatti che aprono a differenti opportunità di gioco. Ogni singolo oggetto ha, ovviamente, delle statistiche variabili e caratteristiche base che, solo nel caso di armi e armature, possono essere migliorati con effetti passivi a scelta.
Non ci sarà in alcun modo chiesto di scegliere tra classi o qualsiasi altra caratteristica vincolante: ogni singolo pezzo di equipaggiamento ci permette di dar maggior spazio ad uno stile piuttosto che ad un altro, oppure di creare delle classi personalizzate ibride equipaggiando, ad esempio, un pezzo che garantisce più salute con un altro che magari infligge danno magico. In alcun modo un giocatore non esperto di statistiche, build e quant’altro si sentirà fuori posto durante tutto il corso della partita, anche se trovare il giusto bilanciamento, una volta intrapresa una run a difficoltà maggiore, sarà richiesto per una progressione meno frustrante. La quantità e la varietà del loot è più che sufficiente per quelle che sono le dimensioni complessive dell’avventura e, considerando che ciascun pezzo può presentare diverse perk, possiamo affermare con certezza che la meccanica di ottimizzazione di una build farà felice i professionisti più accaniti.
Come è stato anticipato qualche riga più su, il gioco dispone di una meccanica a difficoltà scalabile che permette di rigiocare ogni singolo livello a difficoltà crescente, un po’ come accade generalmente con la “Nuova Partita +”. Ci sono tre difficoltà principali: Normale, Avventura e Apocalisse. Ciascuna di queste si suddivide in altre sei difficoltà, che null’altro fanno se non andare ad aumentare la forza del nemico e il livello di potere (gearscore) richiesto. Cambiare invece da una difficoltà ad un’altra, ad esempio da Normale ad Avventura, farà sì che i nemici che ci ritroveremo ad affrontare in ogni singolo livello saranno non solo più forti, ma anche di un maggior numero e varietà. Grazie a questa struttura di gioco tutti i giocatori troveranno quello che cercano, senza che una singola difficoltà vincolante possa creare una barriera. E’ doveroso segnalare che si passa a tutti gli effetti da un estremo ad un altro: all’inizio l'avventura è facilissima, quasi banale, ma quando si arriva alla modalità Avventura il gioco inizia a farsi più interessante. Non sarà più sufficiente tenere schiacciato il tasto per attaccare, ma bisognerà ingegnarsi per abbattere ogni nemico con un minimo di strategia e riguardo per la situazione di gioco.
Tra una missione ed un'altra passeremo sempre per l'accampamento, una porzione di mappa dedicata alle fasi preparative prima di una nuove spedizione. Qui possiamo acquistare delle casse per armi e armature piuttosto che per i manufatti. Lo scambio avviene esclusivamente con la moneta di gioco, le gemme verdi, che accumuleremo facilmente rompendo vasi, uccidendo nemici e smantellando l'equipaggiamento che non ci serve più nel corso dell'avventura. Nell'accampamento sono presenti anche altri elementi, come percorsi che portano a dungeons segreti a cui possiamo accedere solamente progredendo nell'avventura nelle varie difficoltà. L'altra "moneta di scambio", che vedete in alto vicino alle gemme, è una sorta di gettone potenziamento che potrete spendere liberamente per incrementare il vostro equipaggiamento.
Questa recensione è stata scritta dopo aver provato tutte le difficoltà in solo e in coop. Il party può essere composto fino a quattro giocatori e la difficoltà di gioco si adatta al numero di player che compongono il party. Anche in questo caso la struttura del gameplay resta bilanciata, ma abbiamo notato che, ad un’elevata differenza di livello ed equipaggiamento, i giocatori che partono in deficit riescono velocemente ad equipaggiarsi e ad acquisire un livello di potere sufficientemente elevato per continuare l’avventura con il compagno più forte. Per quanto possa essere allettante per alcuni, questo boost rischia seriamente di mortificare l’esperienza, facendo saltare ore di gioco che avrebbero potuto portare più di qualche soddisfazione. Per condividere la partita assieme ad un amico è possibile collegarsi online oppure condividere direttamente il controller: frecce direzionali per uno, tasti ABYX per l'altro. Nonostante il gioco sembri quasi volerci consigliare l'uso del pad, ho personalmente trovato più che piacevole i controlli mouse e tastiera.
La durata complessiva, considerando l’alta rigiocabilità, vi terrà impegnati per almeno una dozzina di ore. Qualora foste interessati a concludere solo una prima run, allora la durata dell’esperienza sarà alquanto deludente, ma non bisogna dimenticare che Mojang ha in piano di estendere il gioco con nuove campagne o realm, quindi non abbiate fretta di disinstallarlo. Il peso del gioco è di soli 2,6 GB ed è scaricabile dagli store di tutte le console e su PC solo dalla app Xbox. Inoltre Miecraft Dungeons è disponibile sin dal lancio nell'Xbox Game Pass, una buona alternativa al costo una tantum di 20 euro per l'edizione standard.