Chi, da bambino, non ha mai sognato di essere un potente supereroe, di avere fantastici poteri e di lottare contro le forze del male? E chi, ancora oggi, sogna ad occhi aperti in una sala cinematografica, davanti alle trasposizioni del fantastico universo Marvel, immaginando di essere Hulk, o Iron Man o Black Widow? Nonostante queste non possano che rimanere fantasie, Crystal Dynamic e Square Enix ci hanno dato un assaggio della travagliata vita da supereroi sviluppando un tie-in come pochi prima di oggi, tutto completamente dedicato agli Avengers. Il progetto è stato annunciato al grande pubblico solamente un anno fa, dopo diverse settimane di rumors e conferme ufficiose, e oggi, a distanza di ormai più di un mese dal lancio del titolo, gametales.it vi fornisce la sua critica dopo decine e decine di ore trascorse nei panni e nelle armature di questi eroi. Eh sì, c’è voluto del tempo, perché in questo caso non siamo stati chiamati a recensire una storia, o una campagna o un coop lineare, ma un looter shooter - game as service. Un genere che necessita di essere spolpato, capito e rigiocato ancora e ancora, per tirar fuori tutto quello che gli sviluppatori hanno messo da parte per il loro pubblico. Non vi nascondiamo, inoltre, che da fan dei fumetti e del MCU nutrivamo i nostri dubbi e le nostre preoccupazioni in merito al risultato finale, ma non tutti, possiamo anche dirlo, si sono rivelati fondati.
Story Driven?
La natura del titolo è quella di un gaas (game as a service). La cosa da non dimenticare assolutamente è che la Crystal Dynamics ha lavorato sodo per consegnare al pubblico una campagna giocatore singolo che potesse rendere l’esperienza di Marvel’s Avengers la più completa possibile. Questo gioco si colloca in una posizione tutta sua, strizzando l’occhio ai vari universi alternativi a cui la Marvel ci ha abituati tra film e fumetti, e l’aggiunta di una modalità campagna ha permesso ai videogiocatori di capire il contesto in cui avvengono le vicende narrate, una motivazione per l’esistenza delle minacce che contrasteremo decine e decine di volte nel multigiocatore. Ma la storia inizia raccontando il punto di vista di qualcuno che con gli Avengers ha avuto a che fare solamente recentemente.
L’introduzione è dedicata a Kamala Khan, una ragazzina che stravede per i supereroi, accompagnata dal padre a San Francisco per partecipare ad una fiera durante le celebrazioni dell’Avengers Day. Kamala non solo è lì per guardare da vicino i suoi beniamini, ma anche per conoscerli grazie ad un contest al quale partecipa. L’atmosfera che si respira è quella di una festa vera, ricca di attività, dettagli, riferimenti e autocitazioni che diventano non solo intrattenimento gioioso per la giovane Kamala, ma anche per il videogiocatore, il quale si ritrova partecipe in un contesto inaspettatamente immersivo. Kamala, poi, riuscirà persino a scambiare quattro chiacchiere con i veri Avengers, ignari che quel giorno di festa sta per trasformarsi nel giorno zero di una nuova era. È l'attacco a sorpresa di Taskmaster e i suoi mercenari a togliere il sorriso dal volto dei partecipanti e a mettere alle corde gli Avengers. L'intervento dei Vendicatori si rivela inefficace, disastroso, e San Francisco subisce un duro e indelebile colpo. Questo attacco si rivela infatti essere solamente un diversivo per distogliere l’attenzione degli Avengers, mentre il vero obiettivo è quello di colpire un bersaglio ben più ambizioso: si tratta del Terrigen, un esperimento segreto che se liberato è in grado di mutare le persone, conferirli superpoteri. Durante la dispersione di questa sostanza, Kamala ne inala una parte prima di essere salvata dal padre e portata in salvo. Intanto gli Avengers assaggiano il loro più grande fallimento vedendo colare a picco l’Helicarrier. Tale giorno sarà ricordato come l’A-day, il giorno che segna la fine degli Avengers, dello SHIELD, l’inizio degli Inumani e la lotta ai superpoteri portata avanti dalla AIM e dalle fonti governative.
Il villain principale è George Tarleton, forse il meno noto tra i tanti cattivi che gli Avengers hanno fronteggiato su carta stampata e su pellicola. Tarleton era un alleato degli Avengers prima di diventare capo della AIM, e il giocatore è messo da subito a conoscenza del fatto che sia stato proprio lui ad aver sprigionato il gas con l’esplosione di una potente arma biologica, il Terrigen, per poi farla franca. Con il passare del tempo Kamala è cresciuta, anche lei ha acquisito superpoteri dall’inalazione del gas e non riesce a convincersi della disfatta dei suoi amati Avengers. Entrata in possesso di un file che potrebbe risollevare le sorti del team, cerca disperatamente di mettersi in contatto con loro. La narrazione, fino a questo punto, funziona bene ma purtroppo è destinata a non reggere il ritmo nelle sequenze successive. Non solo le cutscenes si fanno meno ispirate e coinvolgenti, ma il proseguire della storia viene continuamente spezzato da missioni allunga brodo e colpi di scena veramente poco efficaci. Solo in alcune fasi la produzione torna a toccare i livelli dell’introduzione, ma, tirando le somme, questi momenti sono davvero pochi rispetto alla lunghezza totale della campagna. Persino nel finale lo sceneggiatore non è riuscito ad inventarsi qualcosa di sufficientemente efficace per chiudere questa prima linea narrativa nel migliore dei modi, ma possiamo consolarci con il fatto che in futuro, stando alle promesse del team, torneremo a giocare delle linee narrative che, sebbene più corte e sotto forma di contenuto scaricabile, allungheranno la narrazione complessiva e approfondiranno nuovi e vecchi personaggi.
Come ci si potrebbe aspettare, il focus della narrazione è sul tentativo di Kamala di rimettere le cose apposto, e non passerà inosservata la cura dedicata proprio alla giovane eroina, ai suoi sforzi e ideali, oltre che al difficile percorso di crescita e accettazione che intraprende per il bene dell’umanità. La grande difficoltà dei character designer, però, non è stata quella di dar vita e personalità a questo piccolo eroe sconosciuto, ma quello di creare degli Avengers alternativi a quelli che siamo stati abituati a vedere sul grande schermo. Insomma, non solo chi ha prestato voce e volto al videogioco ha dovuto fare di tutto per reggere il confronto con mostri sacri come Robert Downey Jr., Mark Ruffalo e compagnia, ma anche con le versioni dei supereroi più popolari della storia Marvel. In Marvel's Avengers non solo abbiamo apprezzato il tentativo, ma anche il risultato, decisamente molto più convincente di quanto ci saremmo potuti aspettare dalle anticipazioni sul gioco.
Tutta la campagna è pienamente giocabile in solitaria e ciascuna missione sarà dedicata a determinati personaggi, ma nella stessa modalità sono presenti anche altre attività che è possibile affrontare con libera scelta del personaggio e in compagnia di altri eroi, sia guidati dalla IA di gioco, sia comandati da altri giocatori grazie al supporto del party multigiocatore e del matchmaking. Le missioni principali, saranno identificate con la lettera “A” di Avengers dopo aver ritrovato la “Chimera”, base operativa mobile del team. Sulla Chimera è presente il tavolo strategico che ci permette di gestire le nostre attività quali: missioni secondarie, missioni iconiche relativi ai singoli eroi, missioni HARM di addestramento virtuale per allenarsi con le abilità e le missioni campagna. Le più piacevoli da giocare sono proprio quest’ultime che soffrono la ripetitività meno delle altre. Le altre, appunto, sono praticamente sempre la stessa storia: una manciata di aree di gioco da ripulire, i soliti obiettivi (recupero casse, liberazione ostaggi, eliminazioni nemici elite e conquista o sabotaggio di punti di interesse) e le casse di fine livello da riscattare. Ogni missione richiede un determinato livello di potenza per poter essere affrontata, che cambia anche in base al livello di difficoltà impostata, livello che cambierà anche la qualità e quantità di loot presente.
In gruppo è più divertente ma...
Ora che abbiamo chiuso la parentesi “campagna” possiamo finalmente parlare della modalità che ci è sembrata la più promettente sin dall’annuncio del gioco. Questa prende il nome di “Iniziativa Avengers” e ha luogo dopo gli eventi narrati dalla campagna principale. È a tutti gli effetti “quello che succede dopo”, tuttavia la struttura viene rivoluzionata allo scopo di avvicinarsi quanto più possibile alla godibilità delle missioni in compagnia di più eroi nello stesso momento. Ma quello che abbiamo trovato una volta messo finalmente piede in questa “nuova” esperienza non ci ha messo dinanzi a qualcosa di troppo differente da quanto giocato prima.
Anche nell’Iniziativa Avengers le missioni soffrono una ripetitività quasi stancante, anche se il tutto viene alleggerito dalla meccanica di progressione, che invita il giocatore a continuare a livellare e a trascorrere più tempo nella modalità. In questo modo l’Iniziativa Avengers diventa l’attività che allunga la vita del gioco e garantisce, essendo un gaas, continui aggiornamenti di contenuto che intrattengono ulteriormente il giocatore. La modalità presenta le classiche missioni secondarie di cui abbiamo parlato sopra, le quali possono essere giocate con tre compagni guidati da vostri amici o dall’IA, se volete continuare ad usufruire dell’esperienza in single player. Quindi, nonostante questa modalità sia stata concepita per il multiplayer, i lupi solitari potranno continuare a giocare per conto proprio, senza vedere mortificata l’intera esperienza di gioco.
Ciò che cambia maggiormente tra una missione e un’altra è il loot, che risulta più raro nelle missioni iconiche e in quelle secondarie di fazione della Pym Technology o dello Shield. Tali fazioni, oltre a darvi incarichi, presentano anche uno store dove comprare equipaggiamento utile al potenziamento dei vostri eroi. I potenziamenti, appunto, si basano su quattro categorie principali, ovvero danno da mischia, danno dalla distanza, difesa e danno da mosse eroiche. Come un classico looter shooter, il farm garantirà la possibilità di trovare un equip migliore di diversa rarità, che si differenza in base alla classica scala cromatica a cui altri esponenti del genere ci hanno abituato. Più il loot è raro, più potrà essere potenziato per aumentare le varie caratteristiche.
Purtroppo l'equipaggiamento selezionato non influenzerà l’aspetto dell’eroe, che potrà essere cambiato con skin sbloccabili tramite missioni o Carta Sfida Eroe. Quest’ultime sono degli obiettivi giornalieri e settimanali da svolgere per ogni personaggio che vi permetteranno di acquisire risorse ed elementi estetici, quali skin, abbattimenti, targhe ed emote. Per quanto riguarda la personalizzazione, sarebbe stato più che eccellente poter contare su un sistema almeno simile a quello di INJUSTICE 2, ma dobbiamo accontentarci dei reskin che, comunque, non sono fatti male.
In pratica con gli obiettivi otterrete dei punti che vi permetteranno di livellare la Carta Sfida, sbloccando l’elemento estetico di riferimento. È proprio qui che entrano in gioco le microtransazioni, permettendovi di sbloccare tali oggetti senza completare nessuna sfida, ma che sfizio c’è? Ovviamente è una scelta del giocatore. Se volete completare al 100% il gioco, il tempo da impiegare non sarà poco. Ci vogliono all’incirca dieci ore per la campagna e poi, oltre alle varie attività secondarie e al livellamento massimo dei vari eroi, potrete dedicarvi ai vari collezionabili presenti, suddivisi in fumetti, informazioni e codex.
Gameplay snello e divertente con grafica di tutto rispetto
Parlando della caratterizzazione del gameplay, ogni eroi risulta ben caratterizzato, ognuno con il suo stile di combattimento, i suoi poteri e i suoi movimenti. Thor e Iron Man sono gli unici in grado di volare, Hulk e Ms Marvel sfruttano i loro salti per coprire le lunghe distanze e Captain America e Black Widow la loro agilità. Alla base c’è un ottimo combat system, ogni personaggio possiede un set di colpi leggeri e pesanti, tre mosse eroiche (di attacco, di supporto e finale), attacchi a distanza e il contrattacco per spezzare gli attacchi nemici. Tutto il sistema è impreziosito dalla Forza Intrinseca, che permette di sfoggiare a pieno i poteri del supereroe. Ad esempio, per Iron Man rappresenta l’utilizzo dei propulsori, i raggi gamma per Hulk, i fulmini per Thor e così via. Ogni livello raggiunto attribuisce un punto da utilizzare per sbloccare nuove abilità, che sono suddivise in tre macro categorie: Primarie, Specialità e Maestria. La prima riguarda i movimenti dell’eroe, considerando anche combo, schivate e contrattacchi. La seconda permette di potenziare le mosse eroiche in durata, intensità e specializzarle in un tipo di danno o supporto. Infine, la maestria completa il quadro delle categorie concentrandosi sul perfezionamento delle skill in base al proprio stile di gioco o alla situazione circostante.
Dal punto di vista tecnico, c’è ben poco da dire. Tralasciando qualche calo di frame in scene più concitate con tanti nemici e cariche di effetti per il combattimento, il colpo d’occhio è presente e si noterà soprattutto con l’ambientazione desertica, fantastica da vedere e da esplorare. Anche i combattimenti hanno il loro impatto scenico, grazie alla distruttibilità di vari elementi ambientali, garantendo una maggiore immersività nel gameplay. Ogni eroe è creato alla perfezione, anche se non rispecchia quelli dei film che oramai siamo abituati a vedere. Qualche piccolo glitch grafico, con personaggi scaraventati a chilometri di distanza o bloccati nello scenario, si è verificato, ma raramente. Si è verificato anche qualche problemino audio in alcune scene, dove ci siamo ritrovati ad ascoltare voci in inglese per alcune battute, perdendo il doppiaggio in italiano e di conseguenza l’uniformità del discorso. È vero sono problemi, per alcuni più importanti e per altri meno, ma vi assicuriamo che non rovinano l’esperienza di gioco e il team è già a lavoro su diverse patch che miglioreranno le prestazioni e risolveranno centinaia di bug.