Little Nightmares II, come nel capitolo precedente, concretizza quelle che possono essere le nostre più profonde paure e ansie. Vestendo i panni di Mono, un piccolo bambino con il volto coperto da un sacchetto di carta, affrontiamo mostri e creature spaventose. Tutto intorno a noi è molto più grande e maestoso di quanto dovrebbe essere e ci fa percepire la stessa sensazione che avvertivamo da bambini: tutto ciò che ci circonda è esagerato, enorme ed inarrivabile.

Affrontando i vari stage verremo catapultati in varie situazioni, in cui il nostro piccolo amico dovrà affrontare mostri dalle sembianze umane che cercano di catturarlo e ucciderlo nella maniera più crudele possibile. Fortunatamente Mono non sarà completamente solo e affronterà questo lungo e tenebroso viaggio in compagnia di Six, la protagonista del primo capitolo riconoscibile per il suo trench giallo. Anche se viene inserita Six e i due bambini collaborano tra di loro in numerose occasioni, il gioco resta comunque un single player.

Il videogiocatore avvertirà per tutto il tempo di gioco un senso di fuga frenetica, di ansia e di terrore quasi pressante, che si amplificherà quando incontreremo per la prima volta il cattivo principale: Mono manifesta sin dall’inizio una strana connessione con i televisori e con le onde emesse da quest’ultimi, e sarà proprio da uno di questi che uscirà un uomo alto, magrissimo e pallido, simile a Slenderman che cercherà di catturare lui e Six.

Little Nightmares II non delude le nostre aspettative, ritroviamo tutto ciò che ci aveva particolarmente colpito nel primo capitolo, ma migliorato. La grafica rispetto al titolo precedente è più apprezzabile e dettagliata e dà più profondità al design, in modo da ampliare anche la difficoltà degli enigmi. Per quanto riguarda l’illuminazione, quest’ultima gioca un ruolo fondamentale all’interno dello stesso gameplay, le zone alternate di luce ed ombra aiutano ad enfatizzare le sensazioni di ansia e terrore che pervadono tutto il gioco. Anche l’audio gioca un ruolo fondamentale poiché favorisce una totale immersione del giocatore nel contesto che Mono sta vivendo e, in alcune occasioni, sarà fondamentale per la risoluzione di enigmi. Tutta la componente musicale presente nel gioco è impeccabile e va a completare la storia che stiamo vivendo attraverso le immagini.

Il gameplay è apprezzabile, ma risulta ancora macchinoso in azioni più complesse. Ad esempio, durante gli inseguimenti l’azione deve essere eseguita in maniera impeccabile per non fallire, ritroviamo la stessa difficoltà di esecuzione in alcuni enigmi dove dobbiamo interagire con più oggetti contemporaneamente, come ad esempio nei momenti di combattimento. Nonostante ciò, l’aumento di difficoltà generale rende il gioco più piacevole da completare. Anche se la storia può essere completata nel giro di sei ore, la possibilità di raccogliere collezionabili rende il gioco assolutamente rigiocabile. Raccogliendo tutti i cappellini di Mono e recuperando tutte le ombre dei bimbi glitch, sarà infatti possibile accedere ad un finale segreto completamente diverso.
