Cyberpunk Tlou TGA copertina

13 dicembre 2020

Cyberpunk, TGA e tante tante polemiche in quest’ultima settimana

Quest’ultima è stata una settimana veramente intensa per i videogiocatori. L’evento più importante è senza dubbio il tanto atteso lancio di Cyberpunk 2077, il colossal dei polacchi che sul curriculum hanno un nome imponente come quello di The Witcher 3: Wild Hunt, che, nonostante meriti articoli d’elogio per il contenuto, si trova al momento nel pieno di una shitstorm da parte di utenti insoddisfatti per le versioni old gen. Abbiamo avuto anche uno degli eventi più attesi dell’anno, i The Game Awards, con tanti annunci e le premiazioni di rito che hanno fatto discutere anche lì, e non poco. Insomma questa settimana era probabilmente la più hypata dell’anno e non è riuscita a non trascinarsi dietro una serie di polemiche.

Che spettacolo sottotono !

Partiamo proprio dai TGA. Ci sono stati tanti, tantissimi annunci durante il corso dell’evento, alcuni decisamente più entusiasmanti di altri, ma che nel loro complesso ci hanno lasciato con l’amaro in bocca. Sia perchè i grandi nomi presenti non si sono presentati affatto in modo dignitoso, sia perchè gli assenti erano le non world premiere che tanto ci aspettavamo di vedere. Il resto degli annunci, poi, una delusione immensa. Se l’anno scorso Geoff Keighley aveva cancellato dalle nostre menti le altre conferenze videoludiche di annata, quest’anno si è presentato in mondovisione senza neanche un poker di produzioni degne della scorsa edizione. Ovviamente lungi da noi giudicare gli indie presentati da un trailer e qualche povera sequenza di gioco rosicata qua e là, ma, come abbiamo già detto, il TGA ha abbassato enormemente gli standard.

Il caso BioWare

BioWare è una delle software house che ho ammirato di più nel corso del mio percorso di crescita da videogiocatore, in grado come poche di darmi emozioni enormi e mondi di gioco affascinanti per decenni. Ho apprezzato anche Mass Effect: Andromeda (bello ma non all’altezza del suo nome) e quello che spero essere solo un primo assaggio di Anthem (disastro di organizzazione contenutistica), ma stando al modo di comunicare adottato dal colosso negli ultimi due anni, la situazione non si prospetta in grado di migliorare presto. Sappiamo che BioWare è attualmente a lavoro su Anthem Next, su Dragon Age (che perde la numerazione ma non spiega se resta un sequel o un reboot o qualsiasi altra cosa) e il graditissimo, ma assolutamente non necessario, teaser sui nuovi programmi di Mass Effect. Sapere che il progetto non è stato tagliato dopo le critiche mosse su Andromeda è una notizia stupenda, non fraintendetemi, si parla comunque di un gioco che arriverà probabilmente verso le ultime battute di questa generazione, dato che non si prospetta poi così lunga. Era questa la miglior opportunità di smuovere il terreno? Abbiamo già imparato sulla nostra pelle che annunci così anticipati nel tempo non fanno poi così tanto bene e che spesso si concludono con una rincorsa degradante per avere novità. Riusciranno a gestire questa cosa insieme a tutte le altre cose da gestire?

Carrellata al TGA

Un nuovo personaggio in Smash Bros, una nuova sessione di prova chiusa per Scavengers, una nuova stagione per Fall Guys, un gioco su Evil Dead, ennesima riproposizione di classici su Nintendo Switch questa volta con Ghosts’n Goblins, gameplay trailer per Returnal che non sembra quello che ci aspettavamo sembrasse, un breve teaser sulla nuova espansione di TESO, una nuova mappa di Among Us, finalmente Halo, ma è Master Chief in Fortnite, e un orribile trailer in CGI per ARK 2. Non sono di certo queste le cose che rendono interessante un evento del genere. Specialmente se accompagnate da non enormi novità. Per fortuna ci sono stati annunci più importanti come It Takes Two, il nuovo progetto di Josef Fares, Road 96, che sembra portare un minimo d'innovazione, Crimson Desert di Pearl Abyss, che stupisce per grafica ma fa discutere per quelle poche sequenze di gioco mostrate, la Final Cut di Disco Elisium, che arriverà su tutte le console entro la fine del 2021, Back4Blood, che sicuramente ha mosso alcuni di noi per nostalgia, il reveal di Perfeck Dark di The Initiative, che più che annuncio è una conferma, ma comunque si attesta il titolo di “pezzo grosso” della serata, ed Evil West, sicuramente non una grande produzione, ma almeno ci lascia ben sperare.


Basta dare un'occhiata veloce a questa lista per capire che, se il TGA 2019 era da 10, quest’anno è in discussione la sufficienza. Proprio ai TGA di due anni fa sono stati presentati titoli enormi, e per lungo tempo abbiamo pensato che proprio il TGA fosse il posto migliore per sentirne parlare. Dov’è finito Elder Ring? E le esclusive Sony presentate per essere lanciate nel 2021? E Microsoft? Dopo l’annuncio della nuova finestra di lancio di Halo Infinite per questo autunno, cosa resta alla prima metà del nuovo anno? 


Per un momento però vorrei frenare la lama della ghigliottina e ricordare a tutti, con un po’ di buon senso, che questo è stato un anno messo in ginocchio dalla devastante situazione sanitaria causata dalla pandemia COVID-19 ed è normale che molti produttori siano in difficoltà e la recente attitudine della massa di videogiocatori a criticare qualsiasi cosa gli venga messa nel piatto di certo non aiuta. La critica che muoviamo oggi è solo ed esclusivamente nei confronti dei TGA, che in termini di qualità di world premiere e presentazioni varie quest’anno rompe il crescendo e ridimensiona di netto le aspettative per le prossime edizioni.

I premi sono giusti?

E’ storia delle ultime ore la polemica mossa da Ian Walker di Kotaku al premio assegnato a The Last of Us Parte 2 per Best Direction, ovvero miglior direzione che riguarda sia la produzione che visione creativa. La descrizione precisa del premio dice che viene assegnato per “outstanding creative vision and innovation in game direction and design”. L’uomo che ha ritirato il premio è Neil Druckmann, ormai famosissimo nell’industria, che si è occupato di tutto quello che si cela dietro l’organizzazione della produzione e della direzione del gioco. Le critiche non si muovono tanto per quello che riguarda il contenuto in sé, lì dove sarebbe inaccettabile qualsiasi critica che ne mettesse in dubbio la qualità, ma per quanto riguarda la gestione del capitale umano all’interno dell’ambiente di lavoro.


Come ben sappiamo The Last of Us Parte 2 è stato l’ultimissimo grande caso di crunch, ovvero l’imposizione agli sviluppatori di orari e condizioni degradanti di lavoro per portare a termine l’opera entro i termini previsti. Secondo Walker una cosa del genere non dovrebbe essere premiata dato che si tratta di un fallimento della leadership. Le condizioni insostenibili sarebbero appunto causate da una mal gestione di Druckmann. 


L’autore continua poi facendo l’esempio di Supergiant, gli autori di Hades, che pur essendo decisamente più piccoli sono riusciti a dare alla luce un capolavoro incredibile, anch'esso in concorso contro TLOU2 per la stessa statuetta. Hades meriterebbe il premio di Best Direction più di quanto lo meriti The Last of Us Parte 2, perchè ha evitato il crunch in tutti i modi, imponendo addirittura agli sviluppatori pause e ferie di più giorni. Lo sviluppo anche in questo caso è stato lungo, ma la salubrità dell’ambiente di lavoro non è stata messa in ginocchio da una leadership non all’altezza.

Cyberpunk 2077 è un CAPOLAVORO ma anche un disastro

Se state riuscendo a giocare Cyberpunk sicuramente lo state apprezzando perchè mai nessuno si era spinto a tanto. Grafica spacca mascella, comparto GDR incredibile, gunplay divertente e storie bellissime da raccontare fino all’ultima riga di conversazione. Ma non è questo il posto in cui vogliamo parlarvene approfonditamente, dato che la nostra recensione è in corso d’opera. Qui vogliamo portare alla vostra attenzione lo scandalo old gen, in particolare quello PS4. Se sulla console Microsoft, che monta il vecchio hardware, il gioco gira a risoluzioni bassissime, con dettagli bassissimi e un frame rate da mal di testa (era giusto aspettarselo), su PS4 il gioco non solo è nelle stesse cattive condizioni, ma è ingiocabile a causa di continui, e immaginiamo frustranti, crash. Che le console di vecchia generazione non fossero all’altezza della produzione era facile pensarlo, infatti in giro non sentiamo utenti PC con una vecchia scheda video che vanno a sbattere la testa sui forum, ma la polemica sta nel fatto che probabilmente non era giusto che CD Projekt Red lo pubblicasse nonostante queste condizioni.


E’ facile parlare ora, ma per stimolare la conversazione vogliamo sottolineare due cose. In primis sappiamo per certo che c’è qualcuno che le prove le ha fatte su PS4 prima del lancio del gioco, e sappiamo anche che la situazione con le old gen ha condizionato il più recente rinvio del lancio. Sicuramente il produttore polacco poteva comportarsi meglio ed essere onesto sin dall’inizio su cosa i giocatori si sarebbero trovati a giocare su quelle macchine. Ma dobbiamo anche considerare il fatto che Cyberpunk 2077 è effettivamente il primo titolo veramente next gen, e che si è trovato ad essere posizionato nel tempo in modo veramente scomodo, con i preordini aperti quando di next gen se ne sentiva solamente parlare. Il lancio su PS4 e Xbox One era ormai d’obbligo. Anche con la grafica a pezzi i contenuti sono comunque gli stessi e il gioco ha talmente tanto da offrire che i più appassionati sicuramente riusciranno a pizzicarsi la pancia e a goderseli anche su old gen. Il vero problema starebbe sull’architettura PlayStation (non solo PS4 ma anche PS5) che faticherebbe tantissimo a far girare il gioco nel modo giusto. I crash, infatti, si presentano anche sulla next gen Sony, seppur in quantità inferiori.

Utenti indecenti su Metacritic

Ci siamo passati proprio quest’anno: un capolavoro del calibro di The Last of Us Parte 2 è stato macchiato in pagella a causa di utenti inconsapevoli, e a tratti idioti, che hanno votato negativamente in modo ingiustificato per capricci che non stanno né in cielo né in terra. A perderci è stata la credibilità della piattaforma, decisamente non in grado di fornire un servizio adatto e a filtrare le recensioni dai pianti isterici. Allo stesso modo ci stiamo passando ora con Cyberpunk, dove gli utenti lamentano cose inesistenti e addirittura lamentano i problemi su PS4 nella pagina del gioco dedicata alla versione PC.