I Call of Duty sono tra i giochi più fertili quando si parla di imbroglioni, a maggior ragione ora che il titolo del momento, Warzone battle royale, è disponibile in forma free-to-play. In questi mesi Activision ha provato a prendere diversi provvedimenti, ma fino ad ora questi non sono mai stati sufficienti a disincentivare i comportamenti scorretti in gioco. Ad oggi Warzone non dispone ancora di un anti-cheat terzo o proprietario e lo sviluppatore non sembra pronto ad introdurne uno.
Le cose però sembrano finalmente iniziare a imboccare una nuova via ora che si è aperta la possibilità di far pesare maggiormente le ripercussioni contro questi individui. Si parla infatti di ban hardware, ovvero che la console o il PC del furbetto saranno inseriti in una lista nera, e il gioco non potrà essere avviato da quei dispositivi.
Intanto Activision fa sapere che ci sono stati 475 mila ban permanenti solamente in Call of Duty Warzone e che in questi giorni c'è stata la settima ondata di ban. Le azioni contro i cheaters riguardano principalmente tre giochi, ovvero Modern Warfare, Black Ops Cold War e, ovviamente, Warzone.
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