La questione delle microtransazioni rimane uno degli argomenti più delicati e al giorno d'oggi molti utenti scelgono di acquistare un gioco in base a come queste vengono gestite. Questa volta è Halo: Infinite a passare sotto la lente d’ingrandimento. La punta di diamante delle proprietà intellettuali Xbox però non è nuova a queste meccaniche.
Halo 5: Guardians, infatti, aveva integrato una meccanica di acquisto pacchetti non troppo invasiva, che comunque in nessun modo mortificava l’esperienza di gioco degli utenti. Se nella parte competitiva del multigiocatore queste potevano garantire solamente una libreria di skin più ricca, nella modalità Warzone, invece, fornivano al giocatore una disponibilità maggiore di carte REQ spendibili in gioco per ottenere armi più potenti o veicoli. Queste carte erano fornite in modo randomico aprendo pacchetti Requisizioni che comunque potevano essere ottenuti giocando, senza essere caratterizzati da un costo in gioco proibitivo.
Con Halo: Infinite ci sarà la possibilità di rivedere una meccanica simile ma esclusivamente legata ai contenuti di personalizzazione estetica del proprio spartan. Questo ci viene suggerito da un recente job listing per un Live Design Lead con il compito di ideare un “AAA player investment experience … inclusi ma non limitati al sistema di microtransazioni”. Per il momento, poi, non è stata confermata da fonti ufficiali una nuova (o una riproposta) modalità Warzone, il che rafforzerebbe la possibilità di vedere solamente contenuti estetici con la formula dell’acquisto via moneta reale.
Nelle precedenti notizie in merito all’ultima fatica della 343 Industries, abbiamo già parlato della mancanza di meccaniche legate alle tanto criticate loot-box in Halo: Infinite, che quindi non ospiterà alcun meccanismo di riscatto randomico di elementi di gioco, anche se questi saranno limitati esclusivamente a skin per armi e set di armatura.
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insert_linkFonte: windowscentral
