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Minecraft Dungeons: un'avventura cubettosa dedicata a tutti - Recensione

5 giugno 2020

E se uno dei mostri sacri di questa epoca videoludica cambiasse volto, anche solo per una piccola parentesi della sua storia, e provasse ad esplorare nuovi generi pur sempre restando legato a ciò che lo rende unico? Mojang Studios ha provato a dare una risposta con l’esperimento ben riuscito di Minecraft Dungeons, disponibile da circa una settimana su Xbox One, PC, PS4 e Nintendo Switch. Nonostante non si tratti di una delle esclusive che Microsoft custodisce gelosamente per la sua piattaforma di riferimento, la ip di Minecraft continua a stupire seguendo il solo ed unico credo della “semplicità”. 


Con il termine semplice, infatti, possiamo descrivere brevemente la caratteristica peculiare di questo nuovo dungeon-crawler, che nulla porta di nuovo al genere se non un’esperienza incredibilmente piacevole ed immediata che può fare da apriporta ad altre. Minecraft Dungeons gioca infatti a carte scoperte, offrendo un prodotto altamente rigiocabile, per nulla invaso da statistiche personaggio ed equipaggiamento tipico del genere, con diversi livelli che differiscono per ambientazione, tipologie di nemici, difficoltà e componentistiche ambientali. L’unico errore che il giocatore non deve commettere prima di provare il gioco è quello di sottovalutare la qualità del prodotto che si nasconde sotto i cubetti spixellati, che hanno fatto di Minecraft l’intoccabile punto di riferimento del genere sandbox. 

La Storia c'è ma...

In questa sorta di spin-off, anche se in questo caso il termine non è necessariamente quello più appropriato, non ci ritroveremo a costruire, scavare e craftare per sopravvivere, ma avremo a che fare con una piccola avventura hack-and-slash che ci schiererà contro orde di nemici pronti a frapporsi tra noi e l’Arci-abitore, il nemico principale del gioco, che minaccia la vasta landa esplorabile con un potente manufatto. Questo permette all’Archi-abitore di piegare il volere delle creature per farsi servire nei suoi piani malefici. Il compito del nostro eroe cubettoso è quello di liberare le diverse regioni da questa minaccia, soccorrere la popolazione in ostaggio e sconfiggere il cattivo prima che sia troppo tardi. Non aspettatevi una sceneggiatura da Oscar insomma: la storia vi mette a disposizione tutto il necessario per garantire un minimo di contesto sufficientemente efficace perché gli avvenimenti di gioco poggino su buone basi.

Un Gameplay adatto a tutti i gusti ed età

La parte giocata consiste nel mettervi tra le mani un’esperienza quanto più immediata possibile. Non che altri dungeon-crawler hack-and-slash siano necessariamente complessi, ma Minecraft Dungeons abbatte qualsiasi barriera possa ostacolare il giocatore ad accumulare almeno una decina di ore sul titolo in tutta tranquillità. Tutto è a portata di click (o di pad) e non sono tante le informazioni che bisognerà considerare quando si avvia una partita. L’equipaggiamento è infatti composto da un’arma ravvicinata, una per gli scontri a distanza e una corazza intera. Oltre a questi, sono presenti altri tre slot equipaggiamento che saranno dedicati esclusivamente a manufatti che aprono a differenti opportunità di gioco. Ogni singolo oggetto ha, ovviamente, delle statistiche variabili e caratteristiche base che, solo nel caso di armi e armature, possono essere migliorati con effetti passivi a scelta. 

 

Non ci sarà in alcun modo chiesto di scegliere tra classi o qualsiasi altra caratteristica vincolante: ogni singolo pezzo di equipaggiamento ci permette di dar maggior spazio ad uno stile piuttosto che ad un altro, oppure di creare delle classi personalizzate ibride equipaggiando, ad esempio, un pezzo che garantisce più salute con un altro che magari infligge danno magico. In alcun modo un giocatore non esperto di statistiche, build e quant’altro si sentirà fuori posto durante tutto il corso della partita, anche se trovare il giusto bilanciamento, una volta intrapresa una run a difficoltà maggiore, sarà richiesto per una progressione meno frustrante. La quantità e la varietà del loot è più che sufficiente per quelle che sono le dimensioni complessive dell’avventura e, considerando che ciascun pezzo può presentare diverse perk, possiamo affermare con certezza che la meccanica di ottimizzazione di una build farà felice i professionisti più accaniti. 

 

Come è stato anticipato qualche riga più su, il gioco dispone di una meccanica a difficoltà scalabile che permette di rigiocare ogni singolo livello a difficoltà crescente, un po’ come accade generalmente con la “Nuova Partita +”. Ci sono tre difficoltà principali: Normale, Avventura e Apocalisse. Ciascuna di queste si suddivide in altre sei difficoltà, che null’altro fanno se non andare ad aumentare la forza del nemico e il livello di potere (gearscore) richiesto. Cambiare invece da una difficoltà ad un’altra, ad esempio da Normale ad Avventura, farà sì che i nemici che ci ritroveremo ad affrontare in ogni singolo livello saranno non solo più forti, ma anche di un maggior numero e varietà. Grazie a questa struttura di gioco tutti i giocatori troveranno quello che cercano, senza che una singola difficoltà vincolante possa creare una barriera. E’ doveroso segnalare che si passa a tutti gli effetti da un estremo ad un altro: all’inizio l'avventura è facilissima, quasi banale, ma quando si arriva alla modalità Avventura il gioco inizia a farsi più interessante. Non sarà più sufficiente tenere schiacciato il tasto per attaccare, ma bisognerà ingegnarsi per abbattere ogni nemico con un minimo di strategia e riguardo per la situazione di gioco. 

 

Tra una missione ed un'altra passeremo sempre per l'accampamento, una porzione di mappa dedicata alle fasi preparative prima di una nuove spedizione. Qui possiamo acquistare delle casse per armi e armature piuttosto che per i manufatti. Lo scambio avviene esclusivamente con la moneta di gioco, le gemme verdi, che accumuleremo facilmente rompendo vasi, uccidendo nemici e smantellando l'equipaggiamento che non ci serve più nel corso dell'avventura. Nell'accampamento sono presenti anche altri elementi, come percorsi che portano a dungeons segreti a cui possiamo accedere solamente progredendo nell'avventura nelle varie difficoltà. L'altra "moneta di scambio", che vedete in alto vicino alle gemme, è una sorta di gettone potenziamento che potrete spendere liberamente per incrementare il vostro equipaggiamento.

Questa recensione è stata scritta dopo aver provato tutte le difficoltà in solo e in coop. Il party può essere composto fino a quattro giocatori e la difficoltà di gioco si adatta al numero di player che compongono il party. Anche in questo caso la struttura del gameplay resta bilanciata, ma abbiamo notato che, ad un’elevata differenza di livello ed equipaggiamento, i giocatori che partono in deficit riescono velocemente ad equipaggiarsi e ad acquisire un livello di potere sufficientemente elevato per continuare l’avventura con il compagno più forte. Per quanto possa essere allettante per alcuni, questo boost rischia seriamente di mortificare l’esperienza, facendo saltare ore di gioco che avrebbero potuto portare più di qualche soddisfazione. Per condividere la partita assieme ad un amico è possibile collegarsi online oppure condividere direttamente il controller: frecce direzionali per uno, tasti ABYX per l'altro. Nonostante il gioco sembri quasi volerci consigliare l'uso del pad, ho personalmente trovato più che piacevole i controlli mouse e tastiera.

 

La durata complessiva, considerando l’alta rigiocabilità, vi terrà impegnati per almeno una dozzina di ore. Qualora foste interessati a concludere solo una prima run, allora la durata dell’esperienza sarà alquanto deludente, ma non bisogna dimenticare che Mojang ha in piano di estendere il gioco con nuove campagne o realm, quindi non abbiate fretta di disinstallarlo. Il peso del gioco è di soli 2,6 GB ed è scaricabile dagli store di tutte le console e su PC solo dalla app Xbox. Inoltre Miecraft Dungeons è disponibile sin dal lancio nell'Xbox Game Pass, una buona alternativa al costo una tantum di 20 euro per l'edizione standard.

 

Conclusioni

( Clicca su uno dei voti per leggerne la motivazione )
6.5 Storia/Narrazione
7.5 Gameplay
8.0 Grafica
7.5 Comparto Audio
8.0 Multiplayer

Storia/Narrazione

Niente di speciale. Sempre più frequentemente ci troviamo a parlare di titoli che ti mettono tra le mani quando di più indispensabile per giustificare quello che il giocatore si ritrova a giocare. E’ un gioco che fa del gameplay la sua forza e quella fatina arrabbiata dell’Arci-abitore non ci prova neanche lontanamente a metter su qualcosa di epico. La narrazione è legata esclusivamente alle piccole sequenze introduttive di ogni livello. Come detto, niente di che.

gamepad

Gameplay

Il titolo si fa giocare e rigiocare con piacere. Il biglietto di ingresso per lo spettacolo è veramente allettante sia che siate degli appassionati del genere, sia che vi consideriate dei veterani che vogliono disimpegnarsi per qualche ora dai titoli più complessi. In ogni caso le meccaniche di gioco riescono a dare soddisfazione un po’ a tutti. Il sistema di difficoltà è dunque ben gradito. Per quanto riguarda le cose che ci hanno fatto storcere il naso non possiamo non citare dell'avventura al lancio che forse sarebbe stata più convincente con un secondo realm già giocabile, invece ci dobbiamo accontentare di un iconcina sulla mappa con scritto "presto disponibile".

Grafica

Che siate o meno fan del cubettoso universo minecraftiano, troverete sicuramente piacevole l’offerta di Minecraft Dungeons. Il comparto grafico garantisce un’esperienza fluida e convincente, non sacrificando la bellezza di panorami ricchi di colore e dettagli spixellati.

Comparto Audio

Dal punto di vista del sonoro il gioco è abbastanza povero, e la cosa non ci stupisce. Nonostante in molti casi questa potrebbe essere una mancanza grave, in questo specifico contesto non si sente la mancanza di colonne sonore epiche, tracce ed effetti sonori particolarmente virtuosi: neanche sono richiesti. Se “semplice” e “minimale” erano i punti di forza di Minecraft possiamo dire che il team ha fatto centro anche questa volta. Ogni singola traccia sonora è perfettamente riconoscibile e aiuta il giocatore a capire quello che sta succedendo, anche quando gli eventi non sono riportati su schermo. Insomma ben fatto.

Multiplayer

Ovviamente Minecraft Dungeon non mette a disposizione una modalità PvP, non sarebbe stato il caso. La cooperazione invece è più che gradita e arricchisce ancora di più l’esperienza. La possibilità di condividere il progresso nella campagna con amici invoglia a continuare e ci ha spinto ad affrontare le difficoltà più ostiche per il puro piacere di farlo in compagnia. La difficoltà è ben bilanciata per il numero di giocatori nel party, ma il boost sull’equipaggiamento magari è un pelino invasivo. Nulla di grave comunque.

Esperti dei dungeon-crawler, degli hack-and-slash e degli RPG isometrici, prendetevi una pausa! Minecraft Dungeons è divertente, disimpegnato e allo stesso tempo stimolante. Se siete poco amanti del genere, invece, vi consigliamo di provare o iniziare proprio con questo titolo. Nonostante non sia lo scopo di Mojang e Double Eleven, questo piccolo “Diablo” potrebbe aprirvi un mondo inaspettatamente divertente. Non è richiesta nessuna abilità particolare, nessuna capacità nel comporre build tra statistiche, perk e classi, basterà avviare una partita e guidare il proprio personaggio verso le orde di nemici. Si tratta di un titolo che ci sentiamo di consigliare vivamente a tutti. A maggior ragione ai possessori di una Xbox o di un PC: grazie all’uscita direttamente sul game pass non avete scuse per perdervelo.

7.5

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