Sapevamo che sarebbe successo prima o poi ma di sicuro non così presto, anche se, essendo italiano, quando si parla di tecnologia sono quasi sempre certo di essere in coda a buona parte del resto del mondo. Non arriverà nelle nostre mani nell’immediato ma, se l’attesa per godere finalmente della tecnologia e della rivoluzione offerta da Google è solo di un anno, allora vuol dire che non tutto ciò che abbiamo visto nella live di oggi dalla GDC di San Francisco sia fantascienza.
Google Stadia
Se tutti ci aspettavamo una console da gioco che avrebbe permesso alla potentissima multinazionale statunitense di entrare a gamba tesa nella competizione con Sony e Microsoft, allora vuol dire che abbiamo preso un granchio. Google Stadia non è un pezzo di hardware da acquistare, ma un ambiente virtuale nel quale entrare, che mette a disposizione una potenza di calcolo assurda (quasi da next next-gen) ed una potenziale libreria da capogiro. Non è fantascienza ma realtà. La conferenza conclusasi poche ore fa è stata un incontro dedicato a stampa e sviluppatori del settore gaming. Di conseguenza ci si è concentrati soprattutto sui tecnicismi e potenzialità, tralasciando hands-on particolari che mostrassero effettivamente il sistema. Ma, nonostante questo, tutto l’evento è stato un bombardamento continuo che preannuncia l’imminente rivoluzione del videogioco, del modo di giocare e del videogiocatore stesso.
In questo articolo cercheremo di fare chiarezza e di riassumere tutto ciò che è accaduto durante i 60 minuti di live passando per i punti più caldi di questo nuovo mondo, o meglio universo, chiamato Google Stadia.
La piattaforma di gioco per tutti
Google Stadia, nome che alle mie orecchie suona per fortuna sempre meno cacofonico, non è una console. Non si tratta di un pezzo di hardware, ma di un “servizio” cloud gaming, che riesce ad andare ben oltre se stesso. Phil Harrison, salito sul palco, parla di una rivoluzione dei videogiochi, di una piattaforma ispirata dai videogiocatori e su misura per gli sviluppatori, in grado di ampliarsi grazie ai content creators. Un posto in grado di connettere tra loro sia le persone che amano giocare che quelle che amano vedere giocare.
Gioco in streaming
Lo scorso anno molti giocatori sono stati in grado di testare come funzionasse questa nuova piattaforma attraverso Project Stream, una sorta di closed beta di Google Stadia: i feedback sono stati incredibilmente positivi. La prova si basò su un titolo di certo non poco esoso in termini di potenza richiesta e il servizio si comportò effettivamente estremamente bene. Parliamo di Assassin’s Creed Odyssey. Sulla base del successo di questa prova nasce l’enorme ambizione di Google Stadia.
Gioca Istantaneamente
Per giocare attraverso questa nuova piattaforma non ci sono tempi di attesa, non ci sono barriere all’immediatezza di aggiornamenti o download. Da qualsiasi parte in cui stiate navigando basterà premere un singolo pulsante per accedere al gioco. Immaginate di essere su YouTube a guardare il trailer di un titolo e che, alla fine di questo, appaia un tasto con scritto sopra “Gioca Ora”. Premendo quel pulsante, nel giro di pochi secondi, sarete lì a giocarlo, riprodotto sul vostro schermo alla massima prestazione possibile, senza aver acquistato un costosissimo hardware da gioco, senza aver scaricato neanche un Mb di dati. Tutto questo potrà accadere su qualsiasi tipo di schermo dotato di una connessione internet e di Google Chrome.
Il controller
Con quale controller si gioca? Qualsiasi. Sarà possibile infatti collegare il pad Xbox One, così come quello PlayStation 4, oppure usare direttamente mouse e tastiera. Ma Google non rinuncia ad un pizzico di originalità, confermando quei rumor e quel concept di controller leakato degli scorsi giorni. Il controller si collega al WiFi e quindi direttamente alla sessione di gioco, senza passare da piattaforma a piattaforma. Questo significa che giocare da uno schermo e poi spostarsi su di un’altro sarà istantaneo dato che l’input dei comandi non passa da nessun dispositivo, ma attraverso la connessione WiFi si collega direttamente ai data center Google.
L’aspetto del pad sembra molto più interessante delle immagini saltate fuori prima dell’annuncio ufficiale. Il layout dei comandi riprende lo stile DualShock, quindi con le levette analogiche allineate al centro, ma con simboli e posizioni del pad Xbox (come per dire “mettiamo tutti d’accordo”). I tasti sono praticamente gli stessi che figurano su tutti i controller che già conosciamo, con la particolarità, però, che questo ne aggiunge due, completamente dedicati al sistema Google. Il primo gestisce tutte le varie possibilità di sharing, una sorta di capture button che probabilmente aprirà un menù di condivisione. Il secondo, invece, attiva l’Assistente Google che mette in funzione il microfono posto sulla parte inferiore del pad. La sola presenza di questo pulsante ci fa immaginare le incredibili potenzialità che Google Assistant possa avere su una piattaforma dedicata al gaming.
La potenza
Google Stadia promette di essere una piattaforma completamente innovativa, basata interamente sulla invidiatissima rete infrastrutturale che solo Google possiede. Per l’appunto, tale vantaggio permette ad un numero incredibile di giocatori di collegarsi passando attraverso i nodi della rete infrastrutturale. La potenza di Google Stadia consente quindi di riprodurre in tempo reale un videogioco alla risoluzione Full HD e ad una frequenza di 60 fps con stereo sound. Tutto questo già verificato grazie al test Project Stream. Tuttavia, al lancio ufficiale di Google Stadia, i giocatori potranno riprodurre tutti i titoli in 4K HDR 60 fps con audio surround. Non è finita qui: Stadia anticipa i tempi annunciando che, quando ci sarà, lo stream potrà supportare fino a 8K 120+ fps. Cose dell’altro mondo!
La dimostrazione di potenza però non è ancora conclusa. A quanto pare sarà possibile streammare in tempo reale la propria sessione di gioco su YouTube senza dover passare attraverso la connessione domestica poiché, trattandosi di un sistema completamente basato sulla potenza dei server Google, lo stream verrà completamente hostato da questi. Anche lo stream in questo caso arriverà a 4K 60fps.
La tecnologia che permetterà una tale potenza si basa su delle GPU custom AMD in grado di mettere nelle mani del giocatore una potenza pari a 10,7 teraflop. Ricordiamo che le infrastrutture sono scalabili, il che significa che, quando in un futuro queste tecnologie inizieranno a diventare obsolete, a Google basterà semplicemente potenziare, e sul consumatore non verrà fatto gravare alcun tipo di costo di aggiornamento. Le API utilizzate sono quelle Vulcan. La piattaforma supporterà nativamente Unreal Engine, così come Unity Engine, e sarà compatibile con i servizi di decine e decine di partner di un certo rilievo nel settore. La piattaforma è inoltre predisposta a supportare un full cross-platform play. La scelta è completamente in mano agli sviluppatori.
State Share
Questa funzione, completamente inedita nell'industria in questi, permette ai videogiocatori di condividere attraverso un link un’intera situazione di gioco, come fosse uno screenshot. Questo verrà codificato in un link condivisibile, e la persona che lo riceverà potrà giocare quella stessa situazione, a partire da quel preciso istante. Potremo creare dei momenti da condividere, trasformando un semplice istante catturato in una social challenge e quant’altro. In merito allo State Share sono stati chiamati in causa i content creators, che attorno al videogioco creano il proprio lavoro. Grazie a queste nuove tecnologie costoro riusciranno a migliorare posizione e potenzialità, coinvolgendo i propri spettatori nel modo più diretto possibile, abbattendo tutte le barriere tra content creator e pubblico.
Prezzo, uscita e giochi?
Per quanto riguarda i titoli, Google ha messo nelle mani degli sviluppatori la possibilità di creare prodotti mai visti finora, elevando il videogioco all’ennesima potenza. Sarà inevitabile per molte software house dedicare particolare attenzione a Google Stadia. Ma non saranno solo le terze parti a fare di Google un enorme parco giochi digitale.
Jade Raymond in persona ha annunciato che la piattaforma godrà di esclusive first party sviluppate da Stadia Games and Entertainment, semplicemente l’equivalente di Sony Computer Entertainment per PlayStation e Microsoft Game Studios per Xbox.
Il prezzo di accesso alla piattaforma, o servizio, non è stato rivelato, così come non lo è stata un’anteprima dei titoli presenti al lancio. L’uscita è fissata per quest’anno negli Stati Uniti, Canada, Regno Unito e solo parte dell’Europa. Se la scelta dei paesi si dovesse basare sulla qualità delle infrastrutture internet, facilmente la nostra nazione potrebbe risultare esclusa dalla parte “fortunata” d’Europa.
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