A due giorni dall'annuncio ufficiale dell'esistenza e dei lavori in corso su Dead Space Remake possiamo finalmente riporre i festoni per fermarci un momento a parlare di tutto quello che sappiamo in merito alla riproposta di Electronic Arts. Dead Space è un titolo importante sotto molti punti di vista: sia per l'affezione che Visceral Games riuscì a scatenare verso un survival horror che, nel genere, forse è secondo solo a Resident Evil, ma anche perchè ci introdusse in una delle atmosfere più indimenticabile della generazione di videogiochi a cui fa riferimento. Per gli stessi motivi Dead Space è anche un remake delicato da fare.
Innanzitutto non si tratta di una remastered, ma di una restaurazione che influirà sull'esperienza di gioco su più livelli. Il gioco risulterà inevitabilmente differente dal capitolo originale ma, come altri remake recenti ci hanno insegnato, è possibile mantenere un'alta fedeltà all'opera prima, svecchiando ciò che va svecchiato e limando cose che al tempo non vennero curate a sufficienza. Visceral Games non c'è più ormai, da tempo, e il progetto doveva essere affidato a qualcuno che potesse riuscire nell'impresa di restaurazione. A questo proposito Electronic Arts ha scelto EA Motive, lo studio che recentemente ha pubblicato Star Wars: Squadrons. Questa cosa non sembra aver convinto proprio tutti; stando ai pareri di fan e fanatici della serie, le paure sono quelle di vedere qualcosa di estremamente snaturato, eccessivamente rivisitato che possa non rendere giustizia a quanto di buono fatto da Visceral. Bisogna aggiungere che il curriculum di EA Motive, nonostante sia di alto livello, non rappresenta ancora una garanzia per quanto riguarda le esperienze orientate sul giocatore singolo (Star Wars Battlefront 2, Star Wars: Squadrons). Inoltre la EA moderna è differente dalla compagnia che è stata in passato e questo genera abbondanti interrogativi. Per il momento, almeno, Phil Ducharme, il senior producer, ha sottolineato il fatto che le microtransazioni non avranno posto in questa rivisitazione, né al lancio né dopo.
Dead Space Remake non sarà cross-gen, ma trarrà vantaggio solo ed esclusivamente degli hardware di più recente uscita, dunque Xbox Series X|S e PS5 (ovviamente anche PC, si capisce). Motive sta ricostruendo il gioco interamente sulla versione più recente del Frostbite, un engine decisamente capriccioso ma che potrebbe essere una scelta azzeccata considerando il fatto che Dead Space sia un surival horror cinematografico, e non un titolo ambientato in grandi ambienti e con meccaniche particolari (sicuramente i suoi punti deboli, dove rende peggio).
Tra le libertà che il team si prenderà ci sono sicuramente quelle che porteranno a miglioramenti di meccaniche di gameplay. Se queste erano soddisfacenti all'epoca, non vuol necessariamente dire che non siano invecchiate bene. Per questo motivo possiamo aspettarci che la confugurazione del gameplay sia più moderna, ma non solo. Infatti gli sviluppatori hanno confermato l'introduzione, già nel primo capitolo, di meccaniche appartenenti a Dead Space 2 e 3. Un esempio potrebbe essere quello delle sezioni con gravità zero di Dead Space 2, ma siamo sicuri che non si limiteranno solamente a questo.
Allo stesso modo possiamo aspettarci dei cambiamenti anche per quanto riguarda la storia e la narrazione. Ovviamente, non parlando di un totale reboot, gran parte di ciò che ricordiamo lo ritroveremo anche in questo titolo, ma verranno ritoccati quegli elementi che magari, col senno di poi, stonavano con i capitoli successivi e altre opere ispirate. In merito a questo il creative director, Roman Campos-Oriola, dice: "Ci sono alcuni migliormaneti che vogliamo fare alla storia. Ma non sono miglioramenti che vanno fatti perchè non funzionavano bene nel gioco originale, ma miglioramenti per quello che viene dopo, del tipo 'Oh sarebbe interessante se facessimo una reference a quello, o se lo collegassimo meglio a quell'altra cosa'"
Insomma, quello che possiamo aspettarci dal remake di Dead Space è una ristrutturazione con cognizione di causa, in grado di valorizzare maggiormente l'opera originale e che non si prenda irresponsabili libertà che possano in qualche modo deludere. In altre parole ci aspettiamo qualcosa più come Resident Evil 2 Remake e meno come Resident Evil 3 Remake. Incrociamo le dita.
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