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Assassin's Creed Valhalla: chi sono i figli di Danu?

14 maggio 2021

Assassin's Creed Valhalla: L'Ira dei Druidi è il primo grande DLC dell'ultimo capitolo della serie disponibile per tutte le piattaforme dal 13 maggio. In questa prima espansione il nostro vichingo arriverà nelle antiche terre d'Irlanda dove nuove avventure attendono, tra regni in discordia, una minaccia comune e misteri mistici da svelare.

Nelle terre d’Irlanda la nostra vichinga Eivor si troverà a dover affrontare un nuovo culto mistico druidico, i Figli di Danu. Cerchiamo di capire chi sono e che analogie hanno con il mondo di Assassin’s Creed.

Nella mitologia celtica Danu viene considerata la dea madre, colei che ha dato origine alla primordiale civilizzazione dei Tuatha De Danann, popolo semi-divino proveniente dal Nord, stanziatosi nell’attuale Irlanda a seguito della battaglia vinta contro i Fir Bolg, una popolazione indigena discendente di Nemed.

I Tuatha De Danann rimasero sovrani dell’Irlanda fino all’invasione degli iberici Figli di Mil (considerati gli antenati dell’attuale popolazione gaelica), nonostante avessero cercato di proteggere l’Isola dalle invasioni attraverso la creazione di barriere magiche; i Tuatha De Danann, infatti, padroneggiavano le arti magiche druidiche. I sovrani dei Tuatha De Danann vengono ricordati tra i Re Supremi del regno d’Irlanda, analogamente al Re Supremo Flann Sinna (storicamente realmente esistito), aiutato da Eivor a riunificare i piccoli regni d’Irlanda nel DLC “L’ira dei druidi”.

In Assassin’s Creed, quando si parla di divinità, è immediata l’analogia con gli Isu o Prima Civilizzazione: che siano dunque un’altra etnia Isu alla pari degli Aesir e delle divinità del phanteon greco-romano, ovvero i Tuatha De Danann? La battaglia tra i Tuatha De Danann e i Fir Bolg potrebbe essere una delle tante battaglie combattute dalle varie etnie Isu, come successo tra gli Aesir e gli Joutheim in AC Valhalla?

Inoltre, nella mitologia celtica, i Tuatha De Danann sono ricordati per possedere quattro “ricchezze”: la spada di Núada, la lancia di Lúg, il calderone del Dagda e la Lia Fáil o Pietra del Destino, che emetteva un grido se calpestata da un legittimo Re Supremo d'Irlanda. Che siano altri Frutti dell’Eden o l’analogia di alcuni già trovati nel mondo di AC, come la spada Excalibur e il calderone del sovrano Joutheim (scopertosi poi essere l’alter ego di Giove)?

Vi è poi l’analogia con la “triade” che in AC spesso ricorre (ricordiamo appunto Giove-Minerva-Giunone, la cosiddetta Triade Capitolina, o quella Giove-Poseidone-Ade, che si spartirono i Tre Regni in AC Odyssey). I Túatha Dé Danann avevano una triade di impareggiabili artigiani: Goibniu il fabbro, Crédne Cerd il caldaiolo e Luchta mac Luachaid, falegname e carpentiere, oltre al fatto che la dea Danu spesso viene rappresentata in tre differenti matrone. Inoltre, il fatto che i Túatha Dé Danann fossero abili artigiani e guerrieri ci conferma che potevano essere capaci di creare i Frutti dell’Eden.

Purtroppo la mitologia celtica, come quasi tutta la mitologia nordica, è confusa ed imprecisa e di difficile traduzione, contenuta in pochi antichi manoscritti medievali. Pertanto le nostre sono mere speculazioni sulla lore della serie. Non ci resta che vedere se saranno o meno confermate all’interno del DLC o nelle future uscite delle serie.

Vi ricordiamo che nei prossimi giorni pubblicheremo una recensione approfondita de "l'Ira dei Druiti", che integrerà il giudizio su Assassin's Creed Valhalla nella nostra prima recensione.

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